Henry Mancini, uno dei più grandi compositori cinematografici del Novecento, nasceva a Cleveland, in America, il 16 aprile 1924 – cento anni fa – Enrico Nicola Mancini, meglio noto come Henry Mancini.

A 40 minuti dal B&B Abruzzo Segreto si trova Scanno (AQ), dove suo padre, Quinto Mancini, nacque nel 1893. A Scanno si sposò con Anna Carolina Pece, originaria di Forlì del Sannio in Molise (anche se alcune fonti senza fonte dicono che mammà fosse originaria di Penne, Abruzzo).

Nel 1910 Quinto decise di partire per l’America in cerca di fortuna.

Il documento dello sbarco a New York di Quintiliano Mancini

Lo sbarco a New York il 3 ottobre 1910 di Quintiliano Mancini, 17 anni, da Scanno. È il numero 5 nella lista. Ha in tasca 40 dollari ed è alto 5 piedi e 4 pollici, pari a circa 163 centimetri.

Trovò lavoro in una fabbrica di calzature ma non scordò mai la passione che lo aveva accompagnato fin dai tempi abruzzesi: la musica.

Il primo pensiero di Quinto, una volta nato suo figlio, fu di farlo diventare un musicista.

Enrico, tendenzialmente, ci diventò.

Henry Mancini vinse, nella sua carriera, quattro Oscar su 18 candidature:

  • nel 1962 “Miglior canzone” (Moon River) e “Miglior colonna sonora” per “Colazione da Tiffany”;
  • nel 1963 “Miglior canzone” per “I giorni del vino e delle rose”;
  • nel 1983 “Miglior canzone” per “Victor Victoria”.

Scrisse inoltre il celeberrimo tema de “La pantera Rosa” e decine di altre composizioni indimenticabili.

Il Maestro – affetto, come diceva Flaiano, dal più “grave difetto degli abruzzesi: il pudore dei propri sentimenti” – tornò in gran segreto a Scanno negli anni ’60; visitò uno dei paesi più belli d’Italia e si recò presso la vecchia casa di suo padre nell’attuale via che porta il suo nome.

Fu sempre informato sulle notizie del paese da una sua cugina scannese.

Per celebrare i 100 anni dalla nascita, quest’anno ci saranno una serie di concerti in Abruzzo, organizzati dal docente e pianista Paolo Di Sabatino:

  • 18 aprile a L’Aquila (con la presenza dei tre figli di Henry, per la prima volta in Abruzzo, che il giorno dopo visiteranno Scanno);
  • 19 aprile a Francavilla;
  • 20 aprile a Teramo.

Anche Audrey Hepburn, dunque, nella famosa scena di “Colazione da Tiffany” in cui maneggia una chitarra sulle note di “Moon River”, stava suonando una chitarra (carrature) abruzzese.

Come non ricordare i tanti film in cui Mancini provò ad inserire riferimenti all’Abruzzo? Ci vorrebbe un’attenta operazione di indagine filologica per rendere giustizia di quello di cui gli americani si son indebitamente impossessati.

Giustizia sarà fatta! Per ricordare solo alcuni titoli originali:

  • Viaggio al pianeta Venere (Pescina), regia di Charles Lamont (1953)
  • La città sommersa (Il Lago di Capodacqua), regia di Budd Boetticher (1953)
  • Il terrone sul mondo (Tr. ufficiale: Il terrore sul mondo), regia di John Sherwood (1956)
  • L’infernale Chiacchill’ (Tr. ufficiale: L’infernale Quinlan), regia di Orson Welles (1958)
  • Lo Sdjun’ da Tizian’ (Tr. Ufficiale: Colazione da Tiffany), regia di Blake Edwards (1961)
  • I giorni del vino rosè (dedicato al Cerasuolo. tr. ufficiale: I giorni del vino e delle rose), regia di Blake Edwards (1962)
  • Catari’! (tr. uffiiciale: Hatari!) regia di Howard Hawks (1962)
  • La Parente Rosa (tr. Ufficiale: La Pantera Rosa, regia di Blake Edwards (1963)
  • La grande corsa (Pacentro), regia di Blake Edwards (1965)
  • Auà Quess’ (tr. Ufficiale: Arabesque), regia di Stanley Donen (1966)
  • Tolliwood Party (tr. Ufficiale: Hollywood Party), regia di Blake Edwards (1968)
  • Frechet’ (tr. Ufficiale: Frenzy), regia di Alfred Hitchcock (partitura non utilizzata) (1972)
  • I duri di Ocre e Alanno (tr. Ufficiale: I duri di Oklahoma), regia di Stanley Kramer (1973)
  • Il ladro che venne a pranzo (Dedicato a un tale Gino Bucci), regia di Bud Yorkin (1973)
  • Alba Adriatica di Ghiaccio (tr. Ufficiale: Alba di ghiaccio), regia di Philip Kaufman (1974)
  • Una volta non basta (Li cumplimind’), regia di Guy Green (1975)
  • Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa (Ep. 1: L’arrosticino in padella), regia di Ted Kotcheff (1978)
  • Appuntamento a Bussi (tr. Ufficiale: Appuntamento al buio), regia di Blake Edwards (1987)
  • Lo zio di Pietro (sulla famiglia dell’eremita del Morrone. Tr. Ufficiale: Lo zoo di vetro), regia di Paul Newman (1987)
  • In frigo Quell chi vvu’ (Intrigo a Hollywood), regia di Blake Edward s (1988)